Uccidimi vile,
ora che il mio corpo hai umiliato,
mentre fredda asciugo
lacrime di sangue
e frammenti di pudore.
Prenditi l'anima,
dopo aver posseduto
con violenza
e ignava indifferenza
il gelido disprezzo
del mio sesso,
e tuo ne hai fatto
il piacere,
i gemiti rubati
e il pianto della notte.
Ora qui giaccio
mentre pallida la luna,
piange la mia rabbia,
e aspetto immobile per terra
l'arrivo di una mano
o della morte.
E' sempre difficile commentare le poesie e quindi non ci provo neppure.
RispondiEliminaChe mi venga un colpo se so come hai fatto a mettere la foto di Che Guevara alla fine del blog. Probabilmente la volevi inserire sulla colonna laterale e dato che è troppo grande il sistema l'ha spostata alla fine. Devi probabilmente entrare in "Personalizza", cliccare su "Modifica" del box in cui hai messo la foto e spuntare una voce che suona più o meno come "Adatta la foto". Così dovrebbe tornare di fianco.
Per le foto del post, quando apri la finestra per aggiungere la foto sotto ci dovrebbero essere delle chiamate: tu devi scegliere "Allinea a sinistra". Ciao.
non chiederei di essere uccisa
RispondiEliminanessuno può prendermi quello che è mio
guarderei con freddezza
chiederei a giordano bruno
come faceva a superare le torture della chiesa
poi sarei io a voler uccidere
diotima47.blog.tiscali.it
Io non so mica commentare una poesia, so solo che mi piace quello che hai scritto e come lo hai scritto.
RispondiEliminaQuando passo di qui sento profumo di sigaro e rumore di anime ribelli. Sento la musica di un combo, chitarre e percussioni, gusto zucchero rum, succo di lime e hierbabuena, un po' troppo fumo ma l'ambiente mi piace, una cosa simile alla Bodeguita del Medio solo che non c'è Ernest Hemingway ne Pablo Neruda ma scusassero se ci siamo noi :)
Ciao Giovanni!
Non trovo le parole per commentare....
RispondiEliminaForse non esistono..le tue riempono tutto lo spazio di quel dolore...
ciao Giò
Non male. Con i tempi che corrono poi qualcuno potrebbe anche prenderti seriamente in parola...
RispondiEliminasaluti:)