lunedì 19 ottobre 2009

La notte che sparì una sposa.


Sono così sola,
strascico bianco
sporco di fango;
la pioggia deforma
il trucco sul viso,
il velo volato
a cercare il mio sposo.
Stanotte doveva
esser notte di festa,
ma il locale è vuoto
la luna mesta.
Vestito di nero,
mi avresti aspettato,la chiesa,i sorrisi,
amore eterno giurato;
ma il niente,
un istante
l'allegra serata,
l'addio al celibato,
la birra,la strada.
Di nero vestito,
ma non per gioire,
la gente che piange
l'enorme dolore.
Ed io ora sposo
le onde del mare,
se il nulla è nulla
mi vedrai arrivare;
bianco il mio abito
carezza la notte,
ed il freddo dell'acqua
che il mio corpo inghiotte.

2 commenti:

  1. bello il ritmo, tra la ballata e il leggero ossessivo. Intenso ma delicato, sfumato.
    In una parola mi piace :)

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  2. Se ci mettiamo una musica di sottofondo potrebbe essere una ballata di De Andre'.
    Bella.
    Seguendo il commento di Titania,
    mi piace :)
    Un saluto dalla Sardegna.
    Celia
    p.s. Mi firmo qui che non riesco ad inviare il commento, ora provo con anonimo, se sono doppi scusa, non visualizzo bene il tuo blog.

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